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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Catilina, III, 29
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originale
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[29] Illud perficiam profecto, Quirites, ut ea, quae gessi in consulatu, privatus tuear atque ornem, ut, si qua est invidia in conservanda re publica suscepta, laedat invidos, mihi valeat ad gloriam. Denique ita me in re publica tractabo, ut meminerim semper, quae gesserim, curemque, ut ea virtute, non casu gesta esse videantur. Vos, Quirites, quoniam iam est nox, venerati Iovem illum, custodem huius urbis ac vestrum, in vestra tecta discedite et ea, quamquam iam est periculum depulsum, tamen aeque ac priore nocte custodiis vigiliisque defendite. Id ne vobis diutius faciuudum sit, atque ut in perpetua pace esse possitis, providebo.
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traduzione
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29 Il mio obiettivo, Quiriti, quando torner? ad essere un privato cittadino, sar? di difendere e di consolidare il mio operato di console in modo che se, nel tutelare le istituzioni, mi sono attirato dell'impopolarit?, questa ricada sui miei oppositori e arrechi a me gloria. Per finire, la mia condotta politica sar? tesa a non smentire la mia impresa: cercher? di non farla sembrare casuale, ma frutto del mio valore.
Cala la notte, Quiriti. Dopo aver pregato Giove, protettore vostro e di questa citt?, tornate alle vostre case e continuate a difenderle con turni di guardia come la notte passata, anche se il pericolo ? ormai scongiurato. Che non dobbiate farlo troppo a lungo e che possiate vivere per sempre in pace, sar? compito mio, Quiriti.
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